Diario di Viaggio: alla scoperta dello Sri Lanka, terra senza confini e di infinita bellezza

 

Da Colombo a Kandy: il triangolo culturale e le antiche città. Seconda puntata del nostro Diario di Viaggio: alla scoperta dello Sri Lanka, terra senza confini e di infinita bellezza.

Avendo pochi giorni a disposizione abbiamo deciso di prendere in affitto un auto con autista. Raveen è il nostro ‘driver’, ragazzo simpaticissimo, gentile e disponibile. E’ un servizio che tanta gente prende in considerazione qui in Sri Lanka.

SECONDA PUNTATA, kandy

Anche se le strade sono ottime e ben asfaltate, i cingalesi hanno un sistema tutto loro nel guidare, trovano ordine nel loro disordine. Sorpassi al millimetro, pedoni, biciclette, autobus, auto, tuk tuk (tipico taxi a 3 ruote di ogni tipo e colore) e perfino animali. In strada si trova proprio di tutto e al calar della sera non esiste illuminazione, se non nei centri abitati e nelle vie principali. Se si dispone invece di tempo, è interessante spostarsi con i mezzi tipici del luogo, autobus e treni in primis oltre ai tuk tuk per gli spostamenti brevi.

 

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Arriviamo a Kandy di sera. Il tempo di gustare un ottimo riso e curry in uno dei pochi ristoranti aperti di domenica e poi dritti verso il nostro primo alloggio, il Bamboo Cottage a Katugastota, una casetta isolata immersa nella tranquillità più assoluta, con a lato una piccola foresta di Bamboo.

Dopo una notte quasi insonne, ma nulla se confrontata all’esperienza di dormire nel piccolo chalet a contatto con la natura, con la moltitudine di animali che popolano la foresta e che al calar del sole iniziano i loro concertini musicali, facciamo colazione con toast, marmellata, caffè e siamo subito pronti a visitare Kandy.

La città è stata l’ultima capitale dei Re Sinhala (ovvero del regno singalese) dinastia che regnò e fece prosperare lo Sri Lanka per più di 2.500 anni fino all’occupazione da parte degli inglesi. Da non perdere assolutamente è la visita al Tempio della Reliquia del Dente (il dente sacro del Buddha), Sri Dalada Maligawa, che si trova all’ interno del complesso del palazzo reale.

Il mese di Aprile coincide con varie festività, la pasqua, le vacanze di primavera ed il Capodanno buddista. E noi, per non farci mancare nulla ci siamo trovati immersi in quest’ atmosfera di festa; volevamo un esperienza vera, ed ecco che l’abbiamo trovata. Devo dire che trovarci a contatto con la popolazione locale e le loro usanze, è stato un qualcosa di unico. Per entrare al tempio bisogna avere spalle e gambe coperte, togliersi le scarpe e passare dei controlli, diversi per uomini e donne.

Una folla di gente, a piedi nudi, la maggior parte in abito bianco (da cerimonia) con fiori di gelsomino e loto in mano, pronta ad offrirli a Buddha. In alcuni momenti siamo in coda, non riusciamo a muoverci di un centimetro, schiacciati da questa moltitudine di gente. Alcuni sono lì per la prima volta, tutti uniti dallo stesso scopo, pregare e rendere omaggio. Appena fuori, intorno al lago che circonda il palazzo, abbiamo fatto il nostro primo incontro con i simpatici animali che ci accompagneranno per quasi tutto il viaggio, le piccole e curiose scimmiette.

Abbiamo ancora il tempo di fare un giro per la città e il centro, con il suo via vai di macchine, autobus, tuk tuk e il tipico mercato prima di visitare i giardini botanici di Peradeniya. Il parco è stato creato per la famiglia reale inglese e contiene più di 5000 specie tra fiori, alberi, piante esotiche ed un vero e proprio giardino di orchidee. Al suo interno vi sono alcuni degli alberi più grandi dell’ intera isola e, strano ma vero, è possibile vedere tantissimi pipistrelli (di giorno), che penzolano dalla cima dei rami degli alberi.

Seconda puntata del nostro Viaggio, a presto per la terza!

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Andrea Monticelli

Diario di Viaggio: alla scoperta dello Sri Lanka, terra senza confini e di infinita bellezza

John Steinbeck aveva proprio ragione nel dire che “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”. Io del mio viaggio in Sri Lanka ho imparato alcune cose e altre che invece davo per scontato alla fine ho dovuto riconsiderarle.

Ad esempio che il buddismo non è l’unica religione del paese, ma ben l’8 percento è di fede cristiana (e ‘solo’ il 12,6 % induista); la maggior parte di strade sono belle e asfaltate, anche se di lenta percorrenza e tante auto vengono dal Giappone; l’isola, anche se piccola, ha dei microclimi diversi da nord a sud e da est a ovest. Insomma lo Sri Lanka è un paese dai mille volti e dalle tantissime sfaccettature, proprio come una pietra preziosa, di cui l’isola ne ricorda la sua forma.

Siamo partiti in 2 ed il nostro tour è durato 9 giorni. Abbiamo visitato principalmente il centro e la costa nord-est arrivando ad Anuradhapura. Da lì siamo ridiscesi fino a Colombo per poi far rientro in Italia.

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Ecco il nostro itinerario:

  • Aereoporto Colombo – Kandy
  • Kandy – Nallathanniya (Adam’s Peak)
  • Nallathanniya – Matale – Sigiriya
  • Sigiriya – Dambulla – Minneriya National Park – Habarana
  • Habarana – Nilaveli
  • Nilaveli – Pigeon Island
  • Nilaveli – Anuradhapura
  • Anuradhapura – Negombo – Colombo

 

Il nostro racconto inizia proprio dall’ aereoporto di Colombo. Qui ad attenderci troviamo il nostro nuovo amico Raveen.

Prima puntata del nostro Viaggio, a presto per la seconda!

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Andrea Monticelli

La birra artigianale al Palazzo Roccabruna di Trento

Il Palazzo Roccabruna di Trento è la sede dell’Enoteca Provinciale del Trentino e dal 2004 è il punto di riferimento per eventi e manifestazioni che hanno come assoluto protagonista il vino. Negli ultimi anni, tuttavia, il Palazzo ha ampliato i suoi orizzonti diffondendo una maggiore cultura sui prodotti enogastronomici e artigianali più rappresentativi del Trentino.

Dal 2 al 4 ottobre il Palazzo Roccabruna ha ospitato i migliori birrifici del Trentino.
La posizione geografica della provincia, infatti, rende favorevole la produzione di questa bevanda, la cui storia risale alla fine del secolo XVIII con la nascita della prima fabbrica di birra a Piedicastello. Oggi sono molti i birrifici che recuperano questa tradizione valorizzando un prodotto che, come detto, si inserisce perfettamente nel nostro territorio.

In un precedente articolo avevamo già discusso della rivincita della birra, da bevanda di serie B a riscoperto piacere per il palato. Questa rivincita si rispecchia sia nel boom del consumo di birra artigianale, sia nel numero di microbirrifici in costante crescita, oggi ben 14 in tutto il Trentino.
Per scoprire questo riscoperto e vivace mondo, Palazzo Roccabruna ha ospitato undici birrifici: Bionoc’ (Mezzano), Birra Lagorai (Castelnuovo), Birra Rethia (Vezzano), Agraria di Riva del Garda (Riva del Garda), Barbaforte (Folgaria), Birra del Bosco (Lavis), Carador (Costa di Folgaria), Teddy Bier (Mori), Birrificio Val Rendena (Pinzolo), Birra di Fiemme (Daiano), Melchiori (Tres).

Oltre alla possibilità di degustare le loro ottime birre nella meravigliosa cornice del giardino del Palazzo, alle ore 18.00 di ogni giorno si è tenuto un laboratorio enogastronomico in compagnia di due produttori con degustazioni ed approfondimenti sulle caratteristiche organolettiche e produttive.
Noi di #trentinodavivere non potevamo di certo mancare e ci siamo presentati alla degustazione di giovedì 2 ottobre con protagonisti i birrifici Lagorai di Castelnuovo e Carador di Folgaria.

Dopo una breve presentazione in cui ci viene raccontata la storia della birra artigianale in Trentino e le caratteristiche della birra artigianale (non filtrata e non pastorizzata), finalmente passiamo all’azione! Prima proviamo una birra Lager dal gusto morbido e dissetante. Successivamente una Pilsner dal sapore maltato e moderatamente amaro. E’ quindi il turno di una birra rossa dal sapore speziato e infine di una Weizen dal sapore fruttato.
Come potete capire, quando si parla di birra artigianale ce n’è davvero per tutti i gusti!

Che altro dire sull’evento? Tutte le birre erano buonissime e la location splendida!

Se questo mondo vi affascina e vi incuriosisce, vi consigliamo di visitare i siti internet dei produttori e provare a contattarli. E’ spesso possibile andare a visitare personalmente il birrificio e degustare i loro prodotti. Approfittatene 🙂

In attesa del prossimo evento (siamo sicuri che non mancherà molto) dove poter gustare delle ottime birre artigianali, gustatevi il breve video che accompagna l’articolo!

Credits: video Andrea Monticelli © Storytellers

La birra artigianale in Trentino: da bevanda di serie B a “rinnovato” piacere per il palato

Il 2014 è indubbiamente l’anno della birra. Da sempre relegata a bevanda alcolica di serie B, oggi si sta formando lentamente una cultura della birra grazie al recente boom della birra artigianale, la quale pian piano affianca il vino, bevanda d’eccellenza italiana. Il Birifficio BioNoc’ ci guida alla riscoperta della buona birra.

Oggi i produttori di birra artigianale in Italia sono più di seicento, nessuna regione esclusa.

Questa nuova “coscienza” ha generato il diffondersi di eventi e manifestazioni legate a questa bevanda. In Trentino, ad esempio, lo scorso maggio si è svolto Il primo festival delle birre artigianali del Trentino: Cerevisia.

Qui abbiamo scoperto i 10 birrifici artigianali del nostro territorio e siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla bontà e dalla qualità delle loro birre. Abbiamo, quindi, deciso di andare a far visita al vincitore del titolo di miglior birrificio artigianale del Trentino: BioNoc’!

Le pale di San Martino

Le pale di San Martino

 

Il birrificio si trova nella splendida cornice delle Pale di San Martino, a Mezzano di Primiero. La vista ci lascia senza fiato, complice la giornata meravigliosa.

Ci accoglie Fabio, co-fondatore insieme a Nicola di un birrificio che ha come missione quella di “diffondere la cultura della birra attraverso la produzione di diversi stili storici”.

Ha così inizio la nostra giornata indimenticabile in cui tutto ha il sapore di birra e…Primiero!

La presentazione delle birre

La presentazione delle birre

 

 

Fabio ci racconta subito la storia dell’azienda, nata nel 2003 e portata avanti con pazienza e grandi sacrifici, per poi spiegarci le caratteristiche di una birra artigianale (non filtrata, non pastorizzata e senza additivi).

E’ giunto il momento di scoprire cosa rende il loro birrificio e la loro birra speciale: la scelta e la cura delle materie prime, il metodo tradizionale e senza additivi della produzione e l’eco-sostenibilità (il birrificio ha ottenuto la certificazione Greenway per l’impatto energetico zero).

Sapevate che il gusto e la qualità di una birra dipendono tantissimo dall’acqua? Bene, l’acqua del Primiero è purissima e non necessita di alcun trattamento.

Il cuore del birrificio

Il cuore del birrificio

 

Entriamo finalmente nel cuore del birrificio e qui Fabio ci spiega e ci mostra tutti i passaggi produttivi, dalla macinazione dell’orzo fino all’imbottigliamento.

E’ l’ora di passare dalla teoria alla pratica. BioNoc’ produce al momento 5 tipi di birra, tra cui la 100% Primiero, una birra agricola a Km 0 prodotta interamente con materie prime del Primiero.
Fabio è stato molto persuasivo, ma per essere assolutamente convinti sulla qualità delle birre bisogna prima provarle, non credete?

La degustazione

La degustazione

 

Ecco arrivare bottiglie e bicchieri e la degustazione ha inizio! Le proviamo TUTTE e con il passare del tempo oltre al grado etilico nel nostro corpo aumenta la consapevolezza di bere solo birre artigianali d’ora in poi!

Con la vista un po’ annebbiata controlliamo l’orologio. E’ senza dubbio ora di pranzo. L’esperienza 100% Primiero continua.

Il centro di Fiera di Primiero

Il centro di Fiera di Primiero

 

 

 

Fabio ci porta al Ristorante Sangrillà in pieno centro a Fiera di Primiero, dove il fratello ci preparerà dei gustosi piatti con un ingrediente base che potete facilmente indovinare: la birra!

Qui assaporiamo un gustoso risotto alla birra, un filetto alla birra (ovviamente!) e persino un dolce con crema alla birra! E pensate che sono stati usati 3 diversi tipi di birra BioNoc’.

Il dolce con crema alla birra

Il dolce con crema alla birra

 

 

Dopo il caffè abbiamo bisogno di fare due passi per digerire (e per smaltire un po’ di birra…) e Fabio ci porta a fare una passeggiata alla luppoleta per farci vedere com’è fatta una pianta di luppolo che, onestamente, non avevamo mai visto prima.

La Luppoleta

La Luppoleta

A questo punto chiudiamo con un gelato. Durante le “giornate culturali della birra” e quando i gruppi che visitano il birrificio sono numerosi, Fabio fa preparare in gelateria un delizioso gelato alla birra. Peccato non averlo potuto provare!

Ogni viaggio, anche se elettrizzante, deve giungere al termine. Con il sorriso stampato sulla faccia ci dirigiamo nuovamente al birrificio dove acquistiamo qualche birra, conosciamo l’altro socio Nicola e poi salutiamo il simpaticissimo e disponibilissimo Fabio.

Eccoci di ritorno a casa, senza dimenticare una visita al borgo di Mezzano, dichiarato uno fra i più belli d’Italia.

Finisce qui la nostra esperienza a contatto con natura ed enogastronomia del Primiero.

Se volete vivere anche voi un’esperienza 100% slow food potete contattare BioNoc’ per visitare il loro birrificio, degustare le loro birre e persino assaporare dei piatti cotti con la loro birra! Davvero da non perdere.

…e non dimenticatevi un autista sobrio!

Per info e contatti collegatevi al sito ufficiale di BioNoc’.

Gustatevi l’instaintervista realizzata a Fabio.

Credits: video di Andrea Monticelli

Le pale di San Martino

100% Mezzano: BioNoc’ e Pale di San Martino

 

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