Diario di Viaggio: alla scoperta dello Sri Lanka, terra senza confini e di infinita bellezza

Destinazione oceano, in viaggio verso Nilaveli. Sesta puntata del nostro Diario di Viaggio: alla scoperta dello Sri Lanka, terra senza confini e di infinita bellezza.

Non vediamo l’ora di conoscere un altro degli aspetti che fanno di quest’ isola un vero e proprio paradiso: l’oceano e le sue spiagge incontaminate. Facciamo una pausa da una signora che ha un piccolo chiosco sulla strada e dopo aver bevuto un buon thè e mangiato una frittella arriviamo a Nilaveli, un piccolo villaggio Tamil sulla costa nordest dell’isola.

tour sri lanka (maps 7)

I Tamil sono un gruppo etnico originario dell’India, con una lingua propria e di religione Induista. Hanno abitato l’isola da circa 2500 anni or sono, quando si scoprono le prime tracce della loro presenza nel nord dello Sri Lanka, mentre a sud viveva il popolo cingalese e altre cinque tribù sparse per l’isola in perenne guerra fra loro.

Con le varie dominazioni i Tamil e i Cingalesi vennero fusi come un’unica etnia, ma questo portò ad un rapporto conflittuale (per l’indipendenza). I cingalesi ebbero la meglio sui Tamil e questo fece scoppiare una terribile guerra civile, dal 1983 al 2009. Questo portò allo spopolamento della zona, che rimase poco abitata, con delle tracce ancora evidenti di quel terribile conflitto.

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Ci sono pochissimi alberghi e solo da pochi anni stanno nascendo varie strutture ricettive, create soprattutto da locali. A noi va benissimo così, il contatto con la gente del luogo; speriamo solo che la zona non venga rovinata dal turismo di massa e che rimanga fuori da interessi economici e monetari. Arriviamo nel posto prenotato, Theepan’s Home, una piccola guesthouse molto carina e non lontana dal mare.

Disfiamo velocemente gli zaini, conosciamo Theepan e la sua famiglia. Suo moglie ci offre un buon succo di mango fresco e subito via a metterci costume da bagno e infradito. Prima di salutare Raveen che tornerà a prenderci 2 giorni dopo, esploriamo la zona e troviamo uno dei pochissimi alberghi della costa, il Cardamon Hotel.

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E’ ora di pranzo, fa caldissimo. Abbiamo la possibilità di utilizzare sdraio e ombrellone di proprietà dell’albergo in cambio solo di una consumazione, che date le condizioni a noi va benissimo. Ordiniamo birra e succo di lime (bevanda da provare assolutamente, il lime del posto è qualcosa di fantastico e dissetante).

La costa è abbastanza deserta, tranne una zona piena di gente del posto. Non me l’aspettavo, l’acqua dell’oceano è caldissima e abbastanza calma se non per delle piccole onde di risacca. Restiamo qui fino al tramonto, in totale relax. Ogni tanto vediamo passare delle mucche in cerca di cibo (ce ne sono tantissime, tutte molto magre e lasciate libere di pascolare per le strade).

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Ci avviamo verso la nostra casetta, raccogliendo di tanto in tanto delle conchiglie. Qui conosciamo Darina, una ragazza russa, che come noi è ospite da Theepan e ci mettiamo d’accordo per fare tutti insieme, l’indomani, l’escursione sull’ isola di Pigeon Island, un parco naturale raggiungibile in barca, dove è possibile fare snorkeling (vista la quantità di fauna marina presente nelle acque di questa piccola isoletta). Ci facciamo consigliare un posto dove mangiare pesce e ci avviamo in strada.

Dopo una passeggiata al buio con la luce solo del frontalino che abbiamo portato da casa (solo le strade principali sono illuminate) troviamo questo piccolo ristorantino che ci cucina un ottimo pesce locale con riso, insalata e salsa piccante. Rientriamo e andiamo subito a letto, il giorno dopo dobbiamo essere pronti per partire alle 8:30.

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Eccoci sulla barca, siamo pronti per la gita al Pigeon Island National Park e sarà forse per il periodo o l’orario, ma arriviamo in 15 minuti sull’ isola. Troviamo pochissima gente (aprile-maggio è periodo di bassa stagione, l’unica cosa che non cambia è il prezzo, un po’ troppo alto secondo noi). Sistemiamo i nostri asciugamani e per 4 ore siamo in totale relax. Ci immergiamo nelle splendide acque turchesi ed una miriade di pesci colorati intorno a noi oltre ovviamente ad una stupenda barriera corallina.

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Quello che avevamo letto poi è assolutamente vero, ci troviamo a nuotare con squali e tartarughe. Lo squalo pinna nera del reef, è una delle specie più diffuse nelle barriere coralline dell’oceano indiano, sono innocui per l’uomo e raggiungono 1,5-2 metri di lunghezza. E’ un esperienza unica ma strana allo stesso tempo, all’inizio siamo un po’ intimoriti, ma la preoccupazione subito scompare. Restiamo ancora un po’ sull’ isola e poi torniamo in barca sulla terraferma. Il resto del giorno lo passiamo ad esplorare i dintorni della spiaggia, tra mucche che pascolano e gente che lavora nei campi.

Prendiamo un gelato e della frutta in un piccolo ristorante (in cui saremmo dovuti tornare per cena) e torniamo in spiaggia nell’ albergo (scopriamo di proprietà cinese) dove eravamo stati il giorno precedente. Ci raggiunge Darina e al tramonto facciamo un bel bagno nell’ oceano. Ci incamminiamo verso la nostra guesthouse e per cena ritorniamo in quel ristorantino, ma troviamo chiuso.

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Delle ragazze ci aiutano anche a chiamare la proprietaria del posto (qui sono tutti gentili e disponibili ad aiutarti se hanno la possibilità di farlo), ma niente da fare, ci conferma che è già chiuso (in bassa stagione molti posti sono aperti fino alle 8 di sera). Nel ritorno verso casa passiamo davanti al Cafè Nilaveli, che da quando siamo arrivati ci ha incuriosito, l’unico posto visto finora che in bella mostra ha il logo di Trip Advisor.

Anche questo sembra chiuso, ma come nel caso precedente, un ragazzo in moto si ferma ed inizia a chiamare il proprietario, che è così gentile da aprirci, farci accomodare e prepararci la cena. Decidiamo di mangiare riso con pesce e tonno. Il gestore è molto disponibile, parla un inglese impeccabile e dopo ci spiega che ha vissuto tantissimi anni tra Londra e Parigi prima di ritornare e aprire questo piccolo ristorante con alcune camere per dormire.

Il posto si trova effettivamente su Trip Advisor e ci prega di lasciare una recensione. La cena è stata davvero squisita, facciamo ancora 2 chiacchere bevendo una birra e poi ce ne torniamo nella nostra casetta. Il giorno dopo ancora un paio d’ore in spiaggia, tra mare, sole, guardando i ragazzi del posto giocare a cricket (qui è lo sport nazionale per eccellenza), prima di ripartire in direzione Anuradhapura, una delle antiche capitali dello Sri Lanka.

 

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Andrea Monticelli

 

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